Negli ultimi mesi diversi hotel di lusso in Italia – a Ischia, Milano Marittima, Venezia e Trieste – sono stati vittime di gravi attacchi informatici. Migliaia di copie digitali di passaporti e carte d’identità dei clienti sono state rubate e rivendute nel dark web. I prezzi vanno dagli 800 euro fino a milioni di euro, a seconda della qualità e della quantità dei dati.
Per fronteggiare questa minaccia, Federalberghi Penisola Sorrentina ha lanciato il progetto Cyber Hospitality, in collaborazione con Meginet, una società di cybersecurity. L’obiettivo è rafforzare la protezione dei dati sensibili e ridurre il rischio legato all’errore umano, che rappresenta circa il 90% degli attacchi riusciti.
Secondo i dati dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), sono stati sottratti oltre 70.000 documenti da almeno 12 hotel italiani. Queste informazioni possono essere utilizzate per creare identità false, aprire conti correnti, linee di credito o mettere in atto frodi finanziarie.
Un elemento di crescente pericolo è l’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli hacker: con strumenti avanzati è possibile perfino simulare la voce umana per ingannare il personale delle strutture alberghiere.
Per questo motivo diventa essenziale:
Solo così gli hotel possono garantire la protezione dei dati sensibili e mantenere alta la fiducia dei clienti.
Fonte: Rai News – TG3 – TGR Campania