L’evoluzione delle infrastrutture di collegamento a Internet: tra spazio, mare e sovranità digitale

L’evoluzione delle infrastrutture di collegamento a Internet: tra spazio, mare e sovranità digitale

L’evoluzione silenziosa dell’Architettura di Internet

Negli ultimi anni, l’architettura globale di Internet ha vissuto una trasformazione silenziosa ma profonda.
Le infrastrutture di collegamento – un tempo limitate a reti terrestri e dorsali in fibra ottica – si sono evolute in un ecosistema ibrido che abbraccia spazio, fondali oceanici e continenti, delineando nuove sfide e opportunità in termini di governance, sovranità e sicurezza nazionale.


Lo spazio come nuova dorsale digitale

L’avvento delle costellazioni satellitari in orbita bassa (LEO), come Starlink, OneWeb e il futuro progetto europeo IRIS², sta riscrivendo il paradigma dell’accesso a Internet.

Queste infrastrutture consentono collegamenti ad alta velocità anche in aree remote o non coperte dalle reti tradizionali, riducendo la latenza e aumentando la resilienza complessiva del sistema.

Tuttavia, l’espansione del dominio spaziale introduce nuove questioni di governance:
chi controlla i flussi di dati che viaggiano attraverso costellazioni gestite da operatori privati o extraeuropei?

Per l’Unione Europea, la risposta è chiara: costruire infrastrutture satellitari strategiche autonome, capaci di garantire sovranità digitale e protezione dei dati sensibili di cittadini e istituzioni.


I cavi sottomarini: il cuore invisibile di Internet

Oltre il 95% del traffico Internet mondiale viaggia ancora attraverso cavi in fibra ottica posati sui fondali marini.
Queste dorsali costituiscono la spina dorsale del mondo digitale, collegando continenti e garantendo la continuità dei servizi critici.

La loro gestione, però, è spesso in mano a consorzi internazionali e grandi operatori privati, il che solleva interrogativi geopolitici sempre più pressanti:

  • Chi monitora la sicurezza fisica e logica di questi cavi?
  • Come viene garantita l’integrità dei dati trasmessi?
  • In che modo i Paesi possono esercitare un controllo effettivo sulle rotte che attraversano le proprie aree di interesse strategico?

In questo contesto, diversi Stati – tra cui l’Italia – stanno sviluppando strategie nazionali di protezione delle infrastrutture sottomarine, riconosciute come asset critici per la sicurezza nazionale al pari delle reti energetiche o delle centrali elettriche.


Governance e sicurezza: la nuova frontiera della connettività

La trasformazione delle dorsali globali non è solo tecnologica, ma soprattutto politica e strategica.

L’adozione di standard di sicurezza condivisi, la certificazione delle infrastrutture e la collaborazione tra pubblico e privato diventano elementi centrali per garantire la fiducia nei sistemi digitali.

La recente spinta verso una sovranità tecnologica europea, sostenuta da normative come il Cyber Resilience Act e la NIS2, mira a rafforzare la resilienza delle reti e a limitare la dipendenza da fornitori extraeuropei.


Verso un ecosistema integrato e sicuro

Il futuro delle comunicazioni passerà sempre più attraverso un equilibrio tra reti terrestri, satellitari e sottomarine, in un’ottica di ridondanza, interoperabilità e sicurezza by design.

L’obiettivo non è solo connettere il mondo, ma farlo in modo sicuro, trasparente e sovrano, proteggendo il valore strategico dei dati che ogni giorno viaggiano attraverso le dorsali del pianeta.

L’evoluzione delle infrastrutture di collegamento a Internet rappresenta molto più di un progresso tecnico: è il terreno su cui si gioca la nuova geopolitica del digitale.
Chi controllerà i cavi, i satelliti e le dorsali del futuro, controllerà inevitabilmente anche una parte fondamentale del potere informativo globale.

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