Sicurezza Informatica ed Alta Direzione: un Vuoto di Consapevolezza nel Settore Turistico

Sicurezza Informatica ed Alta Direzione: un Vuoto di Consapevolezza nel Settore Turistico

Nel panorama aziendale contemporaneo, la sicurezza informatica è diventata una componente imprescindibile per garantire la continuità operativa, la reputazione del brand e, in ultima analisi, la redditività stessa dell’impresa.

Tuttavia, nel settore turistico, nonostante un evidente cambio generazionale alla guida di molte aziende, permane una preoccupante lacuna informativa e culturale sull’importanza della cybersecurity a livello di alta direzione.


Un problema di governance: la sicurezza non è solo compito dei tecnici

In molte realtà turistiche, la sicurezza informatica viene ancora percepita come una responsabilità esclusiva dei reparti operativi o dei collaboratori tecnici.

Questo approccio, oltre a essere obsoleto, è in netto contrasto con le nuove direttive europee — come il Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act) e la Direttiva NIS2 — che attribuiscono esplicitamente responsabilità anche alla proprietà aziendale e all’alta dirigenza.

La governance della sicurezza informatica non può essere delegata verticalmente: deve essere compresa, interiorizzata e promossa innanzitutto dai titolari d’impresa. Solo così si può costruire una cultura aziendale solida, capace di affrontare le minacce digitali con consapevolezza e resilienza.


Il paradosso del cambiamento generazionale

Il ricambio generazionale avrebbe potuto rappresentare un’opportunità per modernizzare la visione strategica delle aziende turistiche.

Eppure, in molti casi, i nuovi leader non sembrano aver colto la centralità della cybersecurity. La digitalizzazione dei servizi, l’adozione di sistemi cloud e l’interconnessione dei dati dei clienti impongono una vigilanza costante e una leadership informata.

Nonostante ciò, la sensibilizzazione resta debole e la sicurezza continua a essere vista come un costo anziché come un investimento strategico.


Business continuity, reputazione e redditività: tre pilastri da proteggere

Una violazione informatica può compromettere:

  • La business continuity, bloccando operazioni e prenotazioni.
  • La brand reputation, minando la fiducia dei clienti.
  • La redditività aziendale, generando danni economici diretti e indiretti.

Senza una governance consapevole, questi rischi diventano vulnerabilità strutturali. È quindi fondamentale che l’alta direzione si assuma la responsabilità di guidare l’azienda verso una postura di sicurezza proattiva, promuovendo formazione, investimenti e policy chiare.


La sicurezza informatica inizia dalla testa

La cybersecurity non è un tema tecnico, ma strategico.

E come tale, deve essere affrontato dalla cima dell’organizzazione. Solo quando i titolari e i dirigenti saranno i primi a comprendere e integrare la governance della sicurezza, sarà possibile costruire un ecosistema aziendale resiliente, capace di affrontare le sfide del mondo digitale con competenza e lungimiranza.

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